Sul filo dei ricordi ma anche sull’attenzione alla cronaca politico-sociale attuale, questa serie di racconti analizza in modo spesso ironico, qualche volta malinconico, la crisi di identità di chi negli anni Sessanta si era avvicinato al Pci e aveva poi seguito con entusiasmo l’esperienza di Berlinguer. Un percorso che ha visto la sinistra italiana essere prima partito di “lotta e di governo” e quindi, soprattutto, partito di governo fino all'attuale confusa situazione politica. Con delusioni, amarezze, nostalgie, e, sullo sfondo, una serie di protagonisti in qualche caso di grande spessore e, molto più spesso specialmente oggi, di piccolo calibro.
Nelle storie qui contenute, persone e ambienti reali si fondono con personaggi simbolici dovuti alla fantasia dell’autore, così come vicende che hanno contribuito alla storia di Genova e dell’Italia (dal giugno 1960 alle Br a Tangentopoli) si confondono con situazioni credibili ma interpretate e ricostruite dall’impegno civile e umano di un narratore di livello. Il divertissement proposto (peraltro aperto a soluzioni soggettive non sempre univoche) è di provare a identificare tra i protagonisti di queste storie quali, al di là dei nomi e cognomi, siano le persone reali e quali costituiscano invece la materializzazione di metafore letterarie. Il filo conduttore è costituito dal continuo gioco a rimpiattino di situazioni e dialoghi autentici e immaginari (solo casualmente potrebbero essere confusi con la realtà) a formare la cronaca di un mondo che si è profondamente trasformato.
Un insieme di racconti-appunti, resi con disincanto ma sempre con partecipazione e a volte, forse sorprendentemente, con affetto, tutti basati sull’esperienza vissuta e sulla conoscenza diretta, da cui emergono il resoconto di una delusione e la confessione di una maturazione umana.
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